Napoli è il profilo di una collina che discende dolce al mare e la sua costa si allarga a semicerchio nell’ampio golfo che la contiene.
Il mare qui non è mai troppo cattivo, anche in inverno riflette i raggi del sole sui visi della gente e una brezza leggera ne rinfresca le sere quando è estate.
Sullo sfondo il Vesuvio, simbolo e vessillo della città, elegante, silente ma non muto, infiamma i cuori e gli animi, e resta a ricordare quanto tutto sia fugace e impermanente.
Napoli è città d'arte. Musei, chiese, palazzi, piazze, fontane e statue che incroci ad ogni angolo, e raccontano la storia della città. La sua bellezza e il patrimonio artistico ha attratto gente da ogni dove. Richiamati dal disegno naturale della costa, dal clima mite e dalla posizione strategica, è sempre stata terreno di scontro tra le popolazioni che vi si volevano insediare.
E come una bella donna è stata desiderata e presa, violata e umiliata, ma anche corteggiata e ingioiellata, adorata ed eletta regina.
Per lunghi secoli Napoli è stata la capitale di un regno, e più popoli si sono alternati, lottando per dominarla.
Greci e romani, bizantini e normanni, e poi ancora gli Svevi dalla Germania e gli Angioini dalla Francia, e gli Aragonesi e i Borboni dalla Spagna. Re e viceré, duchi, regine e imperatori, in un alternarsi di eventi, poteri e dominazioni, si insediavano e ne modificavano l'essenza, chi depredandola, chi lasciandone il segno con nuove strade, chiese, cattedrali e castelli.
Vi dimoravano fin tanto che riuscivano a ricacciare con la forza altri invasori ancora, di altro aspetto, altra lingua, altra cultura.
E il popolo napoletano, mite e gioviale, pago dal benessere del clima e dalla bellezza del luogo, non ha mai sviluppato la grinta e la stoffa del guerriero. Non avendo alcun motivo di ricercare e conquistare altrove territori migliori, non ha imparato a guerreggiare e nemmeno a difendersi. Ha quindi subito, con sospetto e diffidenza, una moltitudine di insediamenti di genti e culture più potenti, costretto a farsi carico del peso dei capricci e delle guerre dell’invasore.
Un popolo che ha dovuto imparare a sottostare a un potere più forte. Un potere estraneo e straniero mai accettato, anche se dal confronto e l'integrazione con culture diverse, ha arricchito il proprio patrimonio artistico e culturale.
E oggi Napoli si presenta così. Un paradiso assediato in terra. Abitata da un popolo che ne riflette l’evoluzione, un insieme di culture diverse che nel bene e nel male si scontrano e si integrano l’una nell'altra. Un insieme variopinto e multicolore che rendono Napoli unica nel mondo.
Tina Paliotti
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